“Dimentica tutto quello che hai imparato negli ultimi cinque anni di scuola elementare”: è uno dei consigli per sopravvivere all’imprevedibile mondo delle scuole medie.
Sì, Oliva è tornata! L’abbiamo conosciuta durante un campo estivo, quando ha scritto il suo “Manuale di sopravvivenza senza genitori”. Ora è cresciuta, è passato un altro anno pieno di sfide e ce lo racconta attraverso questo nuovo manuale, costellato di ottimi suggerimenti e sagge riflessioni sulla scuola e, più in generale, sulla vita. Nuovi amici, vecchi nemici e qualche batticuore, alla scoperta di chi si è… l’importante è ricordare sempre che “a volte, in mezzo a mille problemi, si può trovare la soluzione”.
Sarah Spinazzola è un’autrice di libri per adulti e per bambini e ragazzi. Nel 2018 è uscito per Marcos y Marcos Manuale di sopravvivenza senza genitori, seguito, nel 2020, da questo Manuale di sopravvivenza alle scuole medie, a proposito del quale le abbiamo fatto qualche domanda.
Oliva Riva è andata alle medie: è una ragazzina di 12 anni piena di dubbi e insicurezze, e ora sente l’esigenza di scrivere un nuovo manuale di sopravvivenza. Com’è nato questo personaggio? Per le avventure di Oliva hai rielaborato ricordi personali?
Oliva nasce durante la stesura del primo volume, Manuale di sopravvivenza senza genitori. Sì, sicuramente molti episodi da lei vissuti sia durante la permanenza nel centro estivo, che durante il suo percorso nella scuola media, mi appartengono.
Tu hai scritto anche per adulti, ad esempio il romanzo Il mio regalo sei tu. Quando hai deciso di dedicarti alla scrittura per bambini e ragazzi?
È stato nel 2016 che ho deciso di provarci, anche grazie al sostegno della mia allora agente letteraria Monica Malatesta. Avrei da sempre voluto scrivere libri per ragazzi, è stato un lungo cammino di presa di coscienza. A volte tra il volere una cosa e farla passano degli anni.
Tutto il libro si svolge nell’arco dell’ultimo, imprevedibile giorno di scuola. Come mai questa scelta? Forse perché in momenti così importanti il tempo scorre più lento? È come se tutto l’anno scolastico, a cui in realtà Oliva è già sopravvissuta, culminasse in quelle poche ore.
Sì, hai ragione. Gli ultimi momenti di un anno scolastico sono, per certi versi, memorabili. Tutto si riassume in poche ore. Ho scelto l’ultimo giorno di scuola perché volevo anche parlare della scuola, delle relazioni, dell’emotività da una prospettiva diversa rispetto a quella dell’aula e del banco. La scelta di raccontare il primo anno di scuola durante la preparazione dello spettacolo di fine anno, mi sembrava potesse dare più respiro e libertà di espressione ai vari personaggi.
Oliva nel libro consulta una palla magica, una specie di oracolo che a domanda risponde in maniera un po’ sibillina… quanto è importante per lei questo oggetto?
Non molto importante, nel senso Oliva che lo usa un po’ come gioco, un po’ come diversivo. Spesso Oliva si affida al suo istinto, intuito, a volte sbagliandosi anche. La palla numero 8 è un elemento diciamo magico, che mi piace possa dare alla protagonista spunti nuovi per riflettere.
La nostra protagonista si scopre molto più tosta e capace di ciò che crede. Quante Oliva oggi frequentano le scuole medie? Che consigli daresti loro?
Sottovalutarsi credo sia una costante di tutti i ragazzi di questa età. E aggiungerei, per fortuna. Tutte le difficoltà che vivranno sono, a guardarle bene, delle grandi fortune, perché gli permetteranno di crescere e diventare quello che vogliono essere. Consigli non ne ho, a parte quello di fare un bel respiro profondo e andare avanti fiduciosi che il meglio deve ancora arrivare.
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