PerfectBook incontra Silvia Torchio

Quando ci immergiamo nella lettura degli albi illustrati di Jimmy Liao siamo affascinati dalla forza delle emozioni che riesce a evocare, dalla dolcezza delle storie che racconta, dall’intensità delle immagini. Liao, illustratore e scrittore taiwanese, dal 1998 ha pubblicato oltre 50 opere, riesce a parlare a lettori di ogni età. Poche parole accompagnano il ritmo della narrazione e si sposano benissimo con le illustrazioni. Dietro al suo successo in Italia ci sono anche il lavoro e la passione della sua traduttrice Silvia Torchio che l’ha portato fino a noi e continua a farcelo incontrare. Parlando con lei possiamo sbirciare nell’officina di un traduttore e scoprire qualcosa di più sull’opera di Liao.

Silvia Torchio con Jimmy Liao

Grazie a te, Silvia, conosciamo le opere di Jimmy Liao. Come le hai conosciute e le hai portate in Italia? Raccontaci di questo incontro…

Ho conosciuto le opere di Jimmy Liao per caso. Diversi anni fa ero con un’amica in una libreria di Nanchino, e lei mi ha mostrato un libro, un albo illustrato, che  lei stessa aveva da poco scoperto girovagando tra gli scaffali. Io ne sono rimasta rapita, subito. È come se questo albo avesse spalancato una finestra dentro di me. È come se fossi riuscita a specchiarmi, a trovare un riflesso di ciò che provavo e che difficilmente riuscivo a esprimere. Ho avvertito da subito una fortissima identificazione con i personaggi, con i loro sentimenti, con quella delicatezza e fragilità che ho percepito in modo molto intenso. La cosa strana è che, nonostante quel libro mi avesse colpito così profondamente, non lo acquistai. È però rimasto come incastrato da qualche parte: a volte ci ripensavo, mi tornava alla mente. Diversi anni dopo, in un ulteriore viaggio in Cina, promisi a me stessa di andare in libreria per riuscire finalmente a comprarlo. La libreria di Shanghai in cui mi recai aveva un piccolo settore dedicato a Jimmy Liao, ma quel libro non c’era. Non potevo uscire a mani vuote questa volta, però, e così ne acquistai un altro. Quella stessa mattina, andai in una caffetteria e cominciai a tradurlo. Volevo fare un regalo al mio ritorno in Italia e insieme alle bellissime illustrazioni, avrei aggiunto la mia personale traduzione. E in realtà lo feci a me stessa, quel regalo, perché con quella prima bozza di traduzione mi presentai in casa editrice a Torino per proporlo come possibile pubblicazione. Una serie, infatti, di fortunatissime coincidenze mi aveva permesso di entrare in contatto con la casa editrice taiwanese: in Italia nessuno lo aveva mai pubblicato. Potevo provarci.
Il primo incontro, il libro che non acquistai subito e che è arrivato in Italia solo nel 2017 è Incontri Disincontri. Sarà un caso?!
Il libro “regalo” invece è La Voce dei Colori, il primo albo di Jimmy Liao ad approdare in Italia e che proprio quest’anno compie dieci anni nella sua versione italiana.

Cosa significa tradurre il testo di libri illustrati, in cui quindi giocano molto le immagini? Come affronti il tuo lavoro e quali sono i ferri del tuo mestiere?

Negli albi illustrati le illustrazioni condizionano notevolmente la traduzione. Le condizionano per i soggetti che rappresentano e che ovviamente devono essere coerenti con il testo e anche per lo spazio grafico. L’equilibrio tra testo e immagine deve essere mantenuto e rispettato perché è il requisito fondamentale di un albo. A questo va aggiunto che lo spazio occupato dalla lingua cinese è inferiore a quello occupato da una corrispondente frase in italiano e quindi il lavoro di adattamento è molto importante. Capita che quella che ritengo la traduzione migliore non sia però compatibile, per ragioni di spazio, di grafica o in alcuni casi, per fortuna meno frequenti, perché non c’è corrispondenza tra illustrazione e testo tradotto. In questi casi è necessario ripensarla e “aggiustarla” quindi. Può essere complicato e più laborioso, ma è anche stimolante perché invita ad un esercizio creativo che può dare grandi soddisfazioni.

Silvia Torchio al Translators Café

Libero come un pesce (edito da Terre di Mezzo) è una storia dolce e velata di malinconia con un grande messaggio di libertà, ricercata e donata. Tutti gli albi di Jimmy Liao raccontano storie che possono essere accolte con semplicità e immediatezza dai bambini ma che possono lasciare anche una potente eco nei grandi. A chi si rivolge in prima battuta, secondo te, l’autore con questo libro?

È un libro per tutti. Sicuramente non è pensato per i bambini, ma di certo anche loro possono godere della  storia, delle illustrazioni, delle atmosfere che trasmette. Come tutti i libri di Jimmy Liao, i livelli sono molteplici e ciascuno può avvicinarsi ai suoi albi secondo la propria sensibilità e il proprio vissuto.
Libero come un pesce è una delle due prime pubblicazioni di Jimmy Liao: a Taiwan è uscito nel 1998. È il suo esordio come autore e ha ricevuto tantissimi riscontri, non solo perché è la storia semplice e bellissima di una liberazione che porta alla rinascita, ma anche perché all’epoca risultava una novità sul mercato. Gli albi illustrati per adulti erano pochissimi e Jimmy Liao stesso dichiara di aver intenzionalmente realizzato un albo che fosse differente da quelli classici per bambini, a partire da un formato diverso e un numero di pagine superiore. È il libro che segna la sua rinascita dopo una malattia molto grave e che prevede la creazione come processo di auto guarigione. Per Jimmy Liao la creazione riduce la paura e le opere nate da un dolore autentico spesso sono in grado di curare, o quantomeno di avvicinarsi molto al cuore dei lettori.
Da Libero come un pesce è anche stato tratto un cortometraggio che ha ricevuto il premio speciale per ragazzi in occasione del Festival del Cinema di Berlino nel 2006 (guardalo qui).

Tu che conosci molto bene lo stile e l’opera di Liao, cosa consigli a chi si avvicina ai suoi libri per la prima volta?

Questa per me è una domanda difficilissima, scegliere tra i suoi albi mi risulta sempre complicato 🙂
Volendo coinvolgere le tre case editrici che con passione pubblicano i suoi libri e proporne uno per ciascuna di esse, consiglierei:
Un Bacio e Addio (Camelozampa) perché è il racconto perfetto per immagini e parole di un viaggio che attraversa il dolore per trasformarlo in speranza, con due protagonisti teneri e indimenticabili. Una Splendida Notte Stellata (Edizioni Gruppo Abele) perché è una storia commovente, che esplora la paure che proviamo nelle grandi e piccole questioni della vita e il coraggio con cui possiamo affrontarle; le illustrazioni, meravigliose, sono un tributo che Jimmy dedica all’arte occidentale.
Incontri e Disincontri (Terre di Mezzo) perché l’intreccio tra solitudine, amore e destino che descrive, illustra ed evoca rimane incastrato da qualche parte e non ti lascia più. Come è accaduto a me.


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