Abbiamo incontrato il cuoco e divulgatore scientifico Marco Bianchi al festival “Letti di Notte” a Carmagnola, il 9 settembre, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “La nostra salute a tavola” edito da HarperCollins Italia.
Un incontro tanto atteso quanto interessante. Il testo mira a far conciliare la dieta mediterranea, patrimonio di tradizioni e sapori, con ciò che la scienza e la ricerca ci regalano, creando un mix di sapori nella nostra quotidianità.
Nel suo intervento ci ha parlato della nascita della dieta mediterranea, che pare arrivare dal Cilento; tuttavia, il primo a parlarne definendola “elisir di lunga vita” fu Leonardo da Vinci che, grazie alle sue conoscenza in materia scientifica e non solo, cercò di studiare e capire le materie prime della nostra terra partendo dal territorio in cui hanno origine, quindi partendo da ciò che oggi potremmo definire il Km zero. Per poter comprendere a pieno il pensiero e lo studio che si cela dietro le sue ricette, Marco Bianchi ci ha mostrato la Piramide Alimentare Mediterranea (inclusa nel suo libro, modello
studiato dall’OMS nel 1993): questa ci aiuta a tradurre quali sono i cibi prediletti per una nutrizione sana ed equilibrata nei pasti principali in cui non possono mancare cereali, frutta e verdura, oltre a illustrare il consumo giornaliero e settimanale suddiviso per categorie.
“Ciò che mettiamo nel piatto è il nostro futuro” ha esclamato Bianchi, rispondendo in modo semplice ad una delle domande più interessanti, fatta da una studentessa di un Istituto Alberghiero, che chiedeva in che modo si potrebbero avvicinare bambini ed adolescenti a piatti con una grande presenza di frutta e verdura. “Una dieta quotidiana, ricca di salute e che ci sappia nutrire, ci porta ad essere in salute domani” ha concluso il cuoco, anche presentatore televisivo e influencer che attraverso libri e social promuove le regole della buona alimentazione.
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