#SaturnoContro

Questa è la storia di un’amicizia comune a tanti; non di quelle di cui non ti ricordi come e quando sono nate, ma  una di quelle di cui ti ricordi tutto, minimi particolari ed emozioni comprese.

E’ la storia di un primo giorno sui banchi di scuola in cui vedi una ragazza, simile a te, mai vista prima, con i capelli corti e gli occhi scuri (che a differenza dei tuoi non hanno paura), vestita da maschiaccio, che non ti guarda, forse perché non sei abbastanza o forse perché non ti senti abbastanza.

L’adolescenza ti trasporta in un mondo fatto di sfide e lotte, di insicurezze e di paure: sono fragile, sono forte, devo essere forte, voglio dire basta, lasciatemi stare! Anni di passioni forti, così come l’amicizia nata con la ragazza dagli occhi scuri; vacanze insieme e gioie cosmiche (lontane anni luce dal mondo); scelte diverse e dissensi profondi. Anni di studi che ci portarono a prendere strade diverse, ognuno alla ricerca del proprio essere, cercando di scappare da quel sentimento inizialmente nobile che pian piano si era sporcato di sangue, del mio e del suo, non più del nostro. Troppi intimi segreti che nessuna delle due sapeva gestire.

La separazione ha sempre in sé un misto di sacrificio ed onnipotenza: ti lascio andare perché devi riuscire a volare – io non ho bisogno di te – a ben vedere non ho bisogno di nessuno – lo faccio per te – ti farei solo del male – siamo troppo diversi.

Continuavo a ripetermi che era per Saturno contro che accadeva tutto ciò.

Poi un giorno rividi la ragazza dagli occhi scuri, faceva freddo e i suoi occhi erano ancora più scuri. Ci vedemmo per un caffè; a me non piace il caffè, a lei nemmeno. Il caffè era scuro come i suoi occhi però, e sul fondo della tazzina iniziai a vedere immagini di viaggi, di terre lontane, di pomeriggi passati aumentando trigliceridi, di libri scambiati, di foto in bianco e nero, di sogni condivisi. A noi si aggiungevano altre immagini familiari, prima in due, poi in quattro, poi in tre, poi nuovamente in quattro, per ritornare, ancora, noi due. Ogni santa volta le lacrime scioglievano il sangue versato. Ogni santa volta ci dicevamo che era per Saturno contro.

Quelle immagini si realizzarono come in un quadro di Monet, così vivide ed emozionanti.

La ragazza dagli occhi scuri fu la prima a sapere che mi sposavo, fu la prima a ridere con me e a piangere per me. Sarei stata io a fare lo stesso. Ma ci fu sempre Saturno contro. Quando dopo 5 giorni fece un incidente con la sua macchina nuova, quando l’amore le voltò le spalle, quando il tempo non sistemò le cose, quando tutto andava storto e lei cercava una linea retta, quando io ero felice e lei scappava dalla realtà, quando pomeriggi di riflessioni non portavano a nulla.

L’altro giorno, come quasi tutti i giorni, ho rivisto la ragazza dagli occhi scuri; mi ha dato un libretto turchese – il mio colore preferito.

Sulla copertina c’era scritto “ricordarmi di”; aprii il libro dove c’era un segnalibro – e le ripetei che io amo le orecchie alle pagine con quel loro intrinseco disordine – e lessi ciò che aveva sottolineato:

“Di non dimenticare che certe farfalle volano attraverso i ciclici incanti di un’intera esistenza in una sola giornata”

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *