#AscoltaLePagine

Alcuni libri hanno proprio una loro voce, e tocca a noi saperli ascoltare e infine accogliere nella nostra vita. Il mio anno è cominciato esattamente così. Qualche giorno dopo l’inizio di questo neonato 2016 ero in una bella libreria di Torino che propone ai suoi clienti non solo libri ma anche ottimo cibo e caffè (fatto che non sfugge al mio olfatto molto attivo quando si tratta di caffeina e tazzine). Me ne stavo quindi seduta sul divanetto di questa bella libreria ad ascoltare le persone che parlavano perché era in corso il ritrovo di un gruppo di lettura. A un certo punto, mi sono voltata distrattamente, ed eccolo lì che mi guardava. Era lui. Hermann Melville in persona bello centrato nel mezzo di una copertina, tra l’altro del mio colore preferito. Una particolare declinazione dell’azzurro. E il libro conteneva nel titolo proprio le tinte più accese del mare: Viaggi e balene. L’editore è tra i più interessanti a mio parere nell’ambito della piccola editoria di qualità: Edizioni Clichy. E il gioco era fatto. L’incontro era avvenuto.

La vita aveva in serbo per me una nuova sorpresa letteraria. Il caso vuole che Melville sia tra i miei scrittori preferiti e il suo Moby Dick il mio romanzo più caro, quello che ho sempre sul comodino. Questi scritti inediti sono per la maggior parte il frutto di una collaborazione dell’autore con la rivista “Yankee Doodle” che Melville aveva portato avanti verso la metà dell’Ottocento, proprio durante la stesura del suo capolavoro. Mentre altri raccolgono sue recensioni di libri dedicati al mare e alle balene. Le note al libro illustrano bene le potenzialità del Melville saggista. A me hanno colpito particolarmente però gli scritti umoristici, le assurde avventure del Vecchio Zack e le fotografie e illustrazioni che completano la sorprendente opera di scoperta e riscoperta del grande autore, compresa l’immagine di una sua pagina manoscritta. Una rara versione del Melville comico e inusuale ha aperto quindi le danze del mio gennaio. Sono stata ripagata dell’ascolto che ho prestato agli scaffali di quella bella libreria. E il mio augurio per il nuovo anno letterario (e non solo) è proprio questo: ascoltate le pagine dei libri che vi chiamano dagli scaffali, la ricompensa di questo piccolo impegno è sempre altissima.

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