#IlFascinoDeiLibriUsati

Io ho una certa passione per tutte le cose usate. Nascondono una storia, che il più delle volte si è persa. E quindi se ne può inventare un’altra. E mille altre.

Adoro i negozi di libri usati in America, in Gran Bretagna, in Francia. In Italia preferisco le bancarelle. Mi piace passare in rassegna le vecchie edizioni, trovare i libri che mi ricordano l’infanzia e la biblioteca di mio padre. Mi piace scoprire libri che non esistono più: alle volte sono brutti e altre volte sono dei tesori nascosti.

A Los Angeles c’è la mia libreria di libri usati preferita. Si chiama The last bookstore, e già il nome è un richiamo irresistibile. E’ gigantesca, di quella scala che solo negli Stati Uniti si trova, e ci si possono passare delle ore. Guardando e scegliendo volumi su volumi, tutti a un dollaro. Un dollaro simbolico per romanzi dimenticati, scrittori falliti, capolavori incompresi, libri illeggibili. Sta a noi avere il fiuto e la pazienza per scavare e scovare la gemma preziosa.

The Last Bookstore

Pensate se qualche anno fa qualcuno fosse andato da The last bookstore in un pomeriggio caldo, così senza nulla da fare e in cerca del fresco dell’aria condizionata e di quell’odore un po’ stantio dei libri usati e magari tirati fuori da un basement o da un attic. E pensate di trovare Stoner. Di non saperne niente. Di cominciare a leggerlo così, perché qualcosa in the back of your mind vi dice di farlo. E di non riuscire a smettere. E di riscoprire così un capolavoro perduto.

Quanti bei libri dimenticati si nascondono nei The last bookstore di tutto il mondo?

Io mi impegnerò a scovarne il più possibile!

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