#PerfectBook incontra Isabel Allende

Nella mia mente è impresso il momento in cui l’ho vista salire sul palco e io, applaudendo e sforzandomi di vedere qualcosa, mi sono profondamente commossa.

Poter partecipare quella sera, venerdì 25 ottobre 2019, alla presentazione del suo nuovo libro Lungo petalo di mare (Feltrinelli editore) alla Nuvola Lavazza per il ciclo “Aspettando il Salone” è stata gioia pura, il culmine di un’emozione alimentata da giorni. Fino alla fine avevo sperato di essere rientrata nel numero dei partecipanti ammessi e poi, oltre ogni aspettativa, ricevetti anche io la possibilità di partecipare a questa occasione preziosa.

Isabel Allende

Avevo davanti a me una delle mie scrittrici preferite – se non “La” mia scrittrice preferita –, una donna elegantissima e affascinante, spigliata e padrona di sé. Anche lì sul palco emanava quella sicurezza e quelle passioni forti che si percepiscono nei suoi libri.

La scrittrice Rosella Postorino ha condotto l’intervista partendo dal nuovo libro dell’autrice cilena, che narra di due emigranti spagnoli che al termine della Guerra civile spagnola si imbarcano sul Winnipeg, un piroscafo preso a noleggio da Pablo Neruda, per raggiungere il Cile.

Isabel racconta…

Nella presentazione Isabel ha toccato tutti i temi a lei più cari: l’amore, la passione, la libertà, la violenza della guerra; tematiche di profondissima attualità e che lasciano sempre grandi spunti di riflessione anche oggi. Una delle cose che più amo di questa scrittrice è proprio la sapienza con cui riesce a dosare le parole, la capacità di raccontare con un guanto vellutato le azioni più crude, il desiderio inarrestabile di denunciare e di far innamorare: i suoi libri sono un turbinio di passioni, profondamente umani e narrati con uno stile incalzante e coinvolgente; ciò che risulta dalla sua penna alla fine è un capolavoro di contrasti che si tengono perfettamente in equilibrio.

Con divertente complicità Isabel Allende si è prestata anche a domande più personali, raccontando con grande sincerità aneddoti della sua vita a una platea in lacrime per le risate di fronte al suo carattere autoritario e spigliato che la rendeva, praticamente, conduttrice indiscussa della serata.

Colpisce la sicurezza con cui ci parla di amore: lei, 77 anni, un fascino che gliene fa dimostrare 20 di meno (aiutata anche da accurati investimenti, come lei stessa ha genuinamente ammesso) e con il terzo matrimonio fresco fresco di qualche mese fa, ci ha intimato dall’alto della sua esperienza di atacar, unica soluzione vincente in amore.

Lungo petalo di mare” firmato

Eppure, l’aneddoto che tutti ricorderemo riguarda il freddo giudizio che Pablo Neruda, al tempo già famosissimo e affermato, rivolse a una giovane Isabel che si occupava di giornalismo: “Sei la peggiore giornalista di tutto il Cile, non mi farei mai intervistare da te. Modifichi le storie, non sei obiettiva e quando ti manca qualcosa non ti fai scrupoli a inventarlo. Perché non lasci il giornalismo e non ti dai alla letteratura? Lì i tuoi vizi diventano virtù”.

Sotto l’auspicio di una simile personalità la giovane giornalista cominciò la carriera da scrittrice e davvero dobbiamo ringraziare Neruda se ancora oggi possiamo sognare, innamorarci e comprendere meglio gli uomini e il mondo intorno a noi grazie ai libri di Isabel Allende.

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