“…Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite…”
Erri De Luca
Scrivere questo articolo è la sfida più grande: è l’articolo di Natale, è l’articolo di Capodanno, è l’articolo dell’inizio ed è l’articolo della fine. Correre senza eccessi ma mai cadere nelle banalità e nel buonismo, o al contrario, non risultare cinici e spietati in un mondo che non è come lo vorremo o forse come meriterebbe.
Lavoro con i bambini e con la loro spontaneità, la loro assenza di filtri e la loro trasparenza mi hanno portato per mano all’essenza di questo Natale. Alla domanda “cosa potrebbero fare mamma e papà per te” le loro risposte le abbiamo raccolte nella letterina “mamma e papà vorrei…”. E’ stato il mio regalo più grande; in quel momento hanno consegnato i loro desideri… non hanno chiesto giochi: hanno chiesto presenze, hanno chiesto amore, hanno chiesto ciò che non si può comprare.
Semplicemente. Noi che ci scervelliamo per cercare il regalo più stimolante, più nuovo, più colorato, più introvabile, più adatto; noi che li vediamo già dei medici, degli avvocati, dei grandi sportivi; noi che li sogniamo dei vincenti e non permettiamo loro di fare esperienze positive di sconfitte; noi che li riempiamo di aspettative che li porteranno in un modo o nell’altro a deluderci; noi che li riempiamo di tutto, quando è dalla mancanza che nasce il desiderio; noi che ci spaventiamo quando piangono dopo un “no” come se fossero in pericolo, invece quella è vita che scorre. Una delle lezioni più indimenticabili della mia vita, ben oltre le lezioni di Pedagogia all’università.
E poi mi è venuto in mente Le avventure dello stampatore Zollinger, un libricino salva-vita, delicato e scritto alla perfezione, da leggere nei momenti di sconforto ed in quelli in cui pensi di aver perso tutto, anche la linfa vitale. Lo leggi e come per magia ritornano a galla i tuoi sogni (vecchi e nuovi, impolverati e dimenticati) e la passione e l’amore. August Zollinger abbracciava gli alberi e tu tornerai a riabbracciare la vita.
Vorrei terminare augurandoti di ritrovare il valore delle cose, di toccare la tua debolezza (che non è nient’altro che la tua verità) e trarne la forza per affrontare questo anno; di circondarti di persone per cui la trasparenza e la delicatezza vadano di pari passo; di lasciare andare tutti coloro che sanno solo distruggere le idee, i sogni, le persone. Ti auguro di saper essere un costruttore, per te e per gli altri; di essere rispettoso, di provare gratitudine, di saper dare un abbraccio ma anche di riuscire a riceverlo.
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