Quest’estate ho riscoperto il piacere del francese.
Un po’ per lavoro, trovandomi a leggere l’ultimo bellissimo libro di Pierre Lemaire, e un po’ per vacanza, perché sono stata in Corsica e se posso, mi piace leggere nella lingua del paese di cui sono ospite.
Ma ero anche al mare, e al mare con il sole sull’iPad non si riesce a leggere. Così sono andata in una libreria e ho fatto una scorta di Folio, gli Oscar di Gallimard, che ho sempre adorato e che mi mancavano tanto.
E mi sono innamorata ancora una volta di una lingua che assomiglia alla nostra ma è anche diversa, di una produzione di libri curata e amata, di una letteratura in cui stanno già trovando spazio le voci degli immigrati e dei nuovi residenti. Insomma avrei portato via l’intera libreria e avrei ordinato tutto quello che mancava o era in via di rifornimento.
E penso chissà se oltre all’inglese e il francese conoscessi bene il tedesco, il russo, lo spagnolo, chissà quanti altri libri scoprirei, e insieme chissà quanti altri territori sconosciuti, e storie e racconti. Purtroppo finitezza e limitatezza ci caratterizzano tutti.
Ma resta la felicità e il privilegio di avere accesso a tanti mondi.
E in questo momento, di potersi dedicare ai francesi.
Che i libri, la cultura secondo me la fanno meglio.
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