#libriricomprati

L’ultima passione di casa, per il mio cinquenne affamato di storie, si chiama Gianni Rodari. Dopo qualche sporadico passaggio nel corso dell’ultimo paio d’anni di filastrocche firmate Piumini, Guarnieri e anche il centenario di Omegna, abbiamo provato giorni fa il grande salto della lettura senza illustrazioni con il Peter Pan tradotto da Marta Barone per Lupoguido (sì, lo so, è illustrato e con una qualità incredibile: intendo che non siamo di fronte ad una bella tavola da ammirare con un po’ di testo, ma a pagine fitte di parole. E sì, ovviamente leggo io e il cinquenne ascolta). Sta andando piuttosto bene, anche se in effetti ho chiesto un po’ troppo: ho provato il ripescaggio di Favole al telefono e bum!, passione al primo ascolto.

Non mi dilungherò sul fatto che anche lui ama le stesse mie preferite (il naso che scappa, il Re Mida che trasforma tutto in cacca di mucca, tutti i Giovannino Perdigiorno…), ma mi limiterò a gongolare per conto mio. Quella di cui volevo parlarvi oggi è un’altra faccenda, tangente alla questione ‘favole della buonanotte’.

A Natale, tornato a casa di mia mamma, sono corso a cercare nella libreria il mio preferito di Rodari, Tante storie per giocare. Lo conoscete? È fantastico: ogni favola alla fine ha tre finali, tutti piuttosto diversi tra loro, e in calce l’autore ha spiegato qual è il suo preferito di ognuna. Il gioco è sceglierne uno e correre a vedere se l’abbiamo pensata allo stesso modo, mio figlio è la prima cosa che controlla appena finita la lettura. Il fatto è che beh, la mia copia è andata perduta, vassapere dove sarà finito o a chi l’avrò prestato. E quindi? E quindi Ebay, due euro più spedizione e mi sono ricomprato esattamente la mia copia. Forte, no? Stesso anno proprio, precisa. Chiedo scusa ai librai, so che ora ce ne sono millemila versioni nuove, ma io volevo la mia, ecco.

Partendo da lì, mi sono tornati in mente i libri che ho acquistato di più nella mia vita. Generalmente accadeva per regalarli: donavo la mia copia e correvo a comprarne un’altra per me (lo fate anche voi, vero? ditemi di sì…). Qualcuno l’ho prestato e puf!, andato: avanti, acquistiamolo di nuovo. Devo dire che Tante storie per giocare è il primo che mi capita di perdere. Generalmente era una faccenda di regali particolari, Natali e compleanni per lo più.

I due libri che ho ricomprato più spesso sono appaiati a quota quattro copie, sono ovviamente due dei miei libri preferiti e no, non si assomigliano nemmeno un po’.

Il primo è La scoperta di Milano, di Giovannino Guareschi, suo primo volume del 1941: raccolta di racconti, come di consueto, narra della sua carriera di studente, dell’amore sbocciato con la futura moglie Ennia (che nel libro si chiama Margherita) e del loro surreale trasferimento a Milano dalla provincia parmense. Avrebbe dovuto essere una piccola gita alla fiera, ma di nascosto entrambi portarono valigie sufficienti a un trasloco e lì rimasero; e poi il lavoro trovato puntando uno spillo a caso sul giornale (un annuncio ‘Vendesi caldaia’ “sarà un segno del destino”, e infatti una sequela strampalata di eventi lo porta a lavorare in un quotidiano), il neonato figlio Alberto che non appena la mamma si allontana ulula come una sirena, richiamando l’intero quartiere… bellissimo, davvero, cercatelo anche voi se amate il linguaggio semplice e l’umorismo furbo ma delicato. Una copia dovrebbe bastare, non fate come me.

Il secondo è Ragtime di Edgar L. Doctorow, incredibile e tumultuosa vicenda a ritmo sincopato ambientata negli anni ‘10 in un paesino fuori New York. Alle battaglie dei protagonisti della storia (il pianista di colore Coalhouse Walker Jr. e la madre di suo figlio, la famiglia del narratore, cioè la Mamma e l’incredibile Fratello della Mamma e molti altri) si mescolano quelle di personalità realmente vissute: Freud, Houdini, l’arciduca Francesco Ferdinando e chi più ne ha più ne metta. Accade di tutto, da Houdini che diventa un aviatore provetto a Freud in gita sulle cascate del Niagara, fino a incendi dolosi appiccati alle caserme dei pompieri e rivendicazioni sociali. Un capolavoro assoluto, fatto di frasi da non più di dieci parole e un umorismo tagliente e surreale. Altro libro che amo regalare, soprattutto a chi ama stupirsi, e di cui Ebay è sempre prodigo – nonostante si trovi con grande difficoltà.

E a voi è capitato di comprare più copie di uno stesso titolo, per qualsiasi motivo? Chi ci racconta la sua storia? Su, siamo tra amici: a noi lo potete dire…

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